COONTIENE SOLFITI – CONTAINS SULPHITES
Che cosa sono i solfiti? In questi vini che beviamo ci sono? Ma fanno male? Tra tabù e leggenda metropolitana i Solfiti….A che servono? Perchè si usano?….
I Solfiti dopo la loro classificazione come “allergeni” dalla Normativa Europea (Reg. CE 1129/2011) e conseguente applicazione al mondo del vino che prescrive il dichiarare “Contiene Solfiti” in etichetta se aggiunti durante la produzione, sono divenuti croce e delizia di tutti i consumatori.
Attenzione estrema dedicata al leggere un etichetta di vino, per poi scoprire sorprendendosi che non solo il vino contiene solfiti ma moltissimi cibi trasformati e preparati dall’industria alimentare e conserviera, ed ahi Noi anche nei prodotti freschi come per esempio il pesce fresco: che però non ha l’obbligatorietà nel dichiararne ne l’uso e ne la presenza.
Più facile che una caccia al tesoro imbattersi in queste sigle leggendo una qualsiasi etichetta di cibo e/o bevanda acquistati dagli scaffali di un supermercato.
E-220: anidride solforosa; E-221: solfito di sodio; E-222: bisolfito di sodio; E-223 metabisolfito di sodio; E-224: metabisolfito di potassio; E-226: solfito di calcio; E-227: calcio bisolfito acido; E-228: solfito acido di potassio…sono tutti solfiti
I solfiti sono conservanti.
Hanno capacità antimicrobiche e antiossidanti, hanno due compiti principali: evitare il deteriorare del prodotto, e preservare il sapore ed il gusto originale.
Nel vino l’azione dei lieviti durante la fermentazione alcolica (nella trasformazione da “succo d’uva” a vino) si producono anche solfiti in modo del tutto naturale: non vengono aggiunti solo artificialmente.
La quantità prodotta naturalmente non è sufficiente alla conservazione del gusto e del sapore, né a combattere adeguatamente il proliferare di batteri, per questo vengono aggiunti.
La normativa europea (Reg. CE No 606/2009) ha come limite massimo ai solfiti presenti in un vino in 150 mg/l per i rossi e 200 mg/l per i bianchi e rosati….L’uso dei solfiti è ammesso anche dalla nuova normativa sul vino biologico (Reg. CE 203/2012). In questo caso le quantità massime ammesse sono 100 mg/l per i rossi e di 150 mg/l per bianchi e rosati.
Quali gli effetti collaterali dei Solfiti? generici mal di testa riscontrabili nei soggetti sensibili a queste sostanze; su individui asmatici c’è la possibilità che si scatenino difficoltà respiratorie come fiato corto, respiro affannoso e tosse.
Per quanto riguarda gli individui non sensibili invece, l’organismo umano è capace di far fronte all’ingestione di solfiti, ovviamente in quantità innocue.
Da sempre attenti nel ridurre aggiunte di ingredienti, qui in cantina l’utilizzo di solfiti è moderato.
Riconoscendo l’utilità di un uso corretto della solfitazione, cercando un compromesso tra longevità e naturalità, ma sempre restando ben al di sotto della soglia limite del loro utilizzo.
Il loro impiego nelle prime fasi della fermentazione è escluso. Usati in dosi minime per tutte le fasi successive. I vini arrivano all’imbottigliamento solitamente con solforosa libera tra 35mg/l e i 45 mg/l.