Da sempre attento al rispetto dell’ambiente, ai temi del riuso, del riciclo e della riduzione delle emissioni di C02: dal 1 gennaio 2006 l’azienda agricola è entrata in regime di agricoltura biologica sotto il controllo dell’ente certificatore Suolo & Salute. Primo punto di un percorso che ancora oggi è in divenire, portato avanti cercando di rispettare le colline che ci ospitano, e producendo dei vini e dell’olio più sani e naturali possibili.
In campo, l’uso dei fertilizzanti organici, dei trattamenti funghicidi a base di rame e zolfo, e le lavorazioni del suolo sono esclusivamente dedicate ai vigneti.
Autoctone le cultivar di uva scelte per i nuovi vigneti: Sangiovese, con 5 varietà clonali originarie dei comuni limitrofi di Gaiole in Chianti e Radda in chianti; Canaiolo, Colorino del valdarno, Malvasia Bianca Lunga del Chianti e Trebbiano Toscano. Due vitigni internazionali, Cabernet Sauvignon e Merlot. Un vitigno alloctono il Tempranillo aka Malvasia Nera Toscana.
Su tutta la superfice coltivata ad oliveto, circa 11 ettari, sono ridotte al minimo le pratiche agronomiche, se non quelle della falciatura dei prati stabili (tutta la superfice è inerbita per preservare i terreni dall’erosione degli agenti atmosferici); della potatura a cui segue la trinciatura delle foglie e delle ramaglie su suolo; e la raccolta a mano delle olive.
Le erbe come le ramaglie ed i sarmenti, vengono falciate e trinciate in loco, e lasciate sui campi in maniera che decomponendosi reintegrino di sostanza organica naturale i suoli.
In cantina, sono stati scelti fermentini in acciaio inox praticamente indistruttibili e facili da mantenere puliti ed efficienti. La parte dedicata all’affinamento è naturalmente climatizzata essendo semi-interrata e non necessita di impianti di condizionamento, il vino è invecchiato in botti in legno di rovere.
Il vino viene imbottigliato in vetro leggero e le etichette hanno fondi bianchi limitando l’uso del pigmento nero. I tappi: in sughero naturale solo per i vini da lungo invecchiamento, in farina di sughero per i vini più giovani.
Non potendo essere autosufficienti energeticamente, abbiamo scelto un fornitore di energia elettrica che produce solo da fonti alternative eolico, solare, idroelettrico.
Il riscaldamento alimentato a legna prodotta dalle superfici a bosco aziendali.