mentre con la testa eravamo persi dietro un meteo che non ha lasciato spazio al sole per tutto maggio e la prima decade di giugno, depressi dal grigiore del cielo, non avevam tenuto conto che comunque la natura non aspetta e incessante fa il suo corso;
sconvolti e provati da una primavera che sapeva d’autunno, tanto da iniziare ad assumere come un rischio reale le tesi catastrofiste sui cambiamenti climatici repentini, finalmente, a metà giugno è arrivata l’estate.
Son bastati 5 giorni di sole per far esplodere le fioriture. Tutto è in fiore, ma proprio tutto.
Le vigne con i fiorellini quasi invisibili e poco profumati, i fiori dei castagni spettacolari e dolcissimi che sembrano fuochi d’artificio dorati, la camomilla, i fiordalisi, l’erba medica, le rose, i gelsomini, i fiori selvatici, gli olivi…la campagna è satura di un florilegio profumato a 4 giorni dal solstizio d’estate.